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IL RECUPERO DELLA NAVE GRECO-ARCAICA DEL 500 a. C.

6 agoso 2008 - Luned� 28 luglio a largo di Gela il recupero di un relitto risalente al al 500 a.C.. Si tratta di una nave greca carica di mercanzie che probabilmente doveva approdare nel porto di Gela. La nave fu sorpresa da una tempesta ed � affondata a soli 800 metri dalla costa a poca distanza dall�Emporio di Bosco Littorio. La forza delle onde ha provocato uno squarcio che ha fatto imbarcare acqua e di conseguenza lo sbandamento dello scafo che ha finito la sua navigazione sui fondali argillosi del mare di Gela. Il ritrovamento, dopo 25 secoli, � stato possibile grazie ai due sub Gino Morteo e Gianni Occhipinti che nel 1988 ,durante un'immersione ,nelle acque antistanti la costa gelese, hanno fatto l'inattesa scoperta segnalandola alla Soprintendenza di Caltanissetta. Si tratta di un�imbarcazione di circa 20 metri, scafo in legno "cucito" una tecnica arcaica utilizzata per le imbarcazioni dell'epoca, ma la sorpresa pi� grande era nascosta dentro la stiva, una considerevole quantit� di reperti archeologici, tra cui vasellame attico a vernice nera e due rarissimi askoi a figure rosse. Dopo 20 anni di scavi di archeologia marina ,con diverse operazioni di recupero gi� effettuate, la parte pi� �imponente�, formata dalla ruota di poppa e la chiglia della nave lignea (oltre 11 metri), � stata portata a galla grazie al lavoro di un pontone equipaggiato con una gru. Erano presenti inoltre i mezzi della Polizia e della Guardia costiera coordinata dal comandante della Capitaneria di Porto di Gela Raffaele Macauda. Il recupero � stato seguito dal dirigente generale del dipartimento Beni culturali, Ambientali ed Educazione permanente, Romeo Palma e dal Sovrintendente Beni Culturali e Ambientali di Caltanissetta Rosalba Panvini che ha coordinato il suo staff di tecnici.

I resti dello scafo giacevano su un fondale di 4-5 metri, a 800 metri circa dalla costa. Il relitto � stato recuperato grazie all�intervento di Eni-Raffinerie di Gela e Saipem che, con l�ausilio della ditta Eureco, hanno fornito il pontone polivalente "Vincenzo Cosentino", lungo 45 metri e largo 15 metri, sul quale � trasportata una gru da 200 tonnellate. Quest�ultima ha sollevato dal mare la grande struttura metallica in cui era stata "ingabbiata" la chiglia e la ruota di poppa, che poi � stata rimorchiata fino al porto di Gela e trasportata con un autoarticolato all�emporio greco-arcaico di Bosco Littorio. Il relitto � stato immerso in un�enorme vasca con acqua dolce per la desalinizzazione. L�imbarcazione successivamente sar� trasportata in Inghilterra, presso il laboratorio Mary Rose Archeological Services di Portsmouth, nello Ampshire, dove si trovano gi� gli altri pezzi lignei recuperati nel 2003, per il lavoro di restauro, nell�attesa di tornare a Gela dove si sta gi� lavorando al progetto di musealizzazione che, oltre a restituire a Gela i suoi tesori, assumerebbe un significato rilevante per il rilancio del territorio anche in chiave di sviluppo sostenibile legato ai beni archeologici e culturali.


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