BONIFICA RADA DI AUGUSTA, SI RICOMINCIA DALLE TAVOLE ROTONDE

BONIFICA, SI RICOMINCIA DALLE TAVOLE ROTONDE

11 giugno 2008 - La parola d'ordine ďż˝ "ricominciamo". Lo ha affermato autorevolmente il ministro per l'Ambiente Stefania Prestigiacomo, forse ďż˝ la volta buona, magari la determinazione femminile riuscirďż˝ a fare il miracolo. Intanto il primo cittadino di Augusta lamenta che "non siamo stati invitati alla riunione che si ďż˝ tenuta martedi presso il ministero. Forse si ďż˝ trattato di una dimenticanza, spero che per i prossimi tavoli saremo coinvolti, visto che l'area da bonificare ďż˝ di nostra competenza territoriale". Le perplessitďż˝ degli operatori portuali per eventuali disagi alla operativitďż˝ del porto ďż˝ stata sottolineata durante la conferenza organizzata martedi dalla "Stella Maris" presso il circolo ufficiali della Marina Militare. E' stato Gaetano Vinci, presidente di Federagenti Augusta, che ha ricordato "come gli operatori sono preoccupati per i disagi che l'operazione di bonifica potrebbe avere sulla normale operativitďż˝ del porto". Mentre nel suo intervento il comandante della capitaneria Nunzio Martello ha assicurato che "non ci saranno blocchi dell'attivitďż˝ come ho giďż˝ avuto modo di dire -ha affermato - nelle varie conferenze di servizio ad Augusta e a Roma". Poi ci sono i dubbi sul metodo della bonifica come ha ricordato Legambiente con il suo vicepresidente regionale Enzo Parisi :"ci devono dare certezza che non verrďż˝ peggiorata l'ecosistema. Non si puďż˝ correre il rischio ,con il dragaggio, di mandare in circolo le sostanze tossiche depositate sul fondo. Riteniamo sia auspicabile che venga coinvolta la comunitďż˝ scientifica alla ricerca di un metodo moderno e meno invasivo".

Rimangono parecchie le incognite, per esempio il metodo migliore da utilizzare per la bonifica, oppure le modalitďż˝ di intervento, per finire alla questione dei finanziamenti necessari che pare ammontarebbero ad alcuni miliardi di euro da reperire. Si tratta infatti della piďż˝ vasta operazione mai tentata per estensione e per complessitďż˝. (leggi articolo correlato)Sulla bonifica ďż˝ entrata anche l'attivitďż˝ giudiziaria con un'inchiesta della magistratura che ha inviato nelle scorse settimane 10 avvisi di garanzia ad altrettanti dirigenti degli stabilimenti, pare per "ritardato inizio della attivitďż˝ di bonifica". Ma come ďż˝ giďż˝ successo in passato, non sempre la via giudiziaria ha risolto gli enigmi, come nel caso della famosa inchiesta "mare rosso" che dopo anni di indagini, per risalire agli eventuali inquinatori ďż˝ stata archiviata, mentre le popolazioni, che da mezzo secolo subiscono una industrializzazione invasiva, si attendono risposte che non arrivano. Adesso occorre accellerare i tempi per l'avvio della bonifica,che sia avviata senza ulteriori tentennamenti e ,soprattutto, senza ulteriori disagi per un metodo errato o con il paventato blocco dell'attivitďż˝ portuale.

BATTERI:UN METODO ALTERNATIVO AL PIU' TRADIZIONALE DRAGAGGIO
Per tentare di risolvere il problema dellďż˝inquinamento marino si ricorre sempre di piďż˝ alla preziosa opera dei batteri. Questi microrganismi sono giďż˝ efficacemente usati contro lďż˝inquinamento da idrocarburi. Alcuni ceppi opportunamente selezionati e coltivati in laboratorio sono stati in grado di eliminare il petrolio dal mare, infatti allo stato naturale i batteri sono in grado di svolgere una notevole azione depurativa attaccando velocemente gli idrocarburi e trasformandoli in acidi grassi solubili. L'Icram ha messo a punto giďż˝ dal 2005 una tecnica da adottare nelle aree piďż˝ a rischio che si trovano sullďż˝intero territorio nazionale, sono localitďż˝ abbastanza note la cui situazione ambientale ďż˝ stata diverse volte messa in luce da servizi giornalistici o televisivi: Porto Marghera a Venezia, Livorno in Toscana, Pitelli ed il Golfo di La Spezia in Liguria, Priolo-Augusta in Sicilia. Il piano di recupero per queste zone giďż˝ messo a punto dallďż˝ICRAM ha permesso di perimetrare 85 mila ettari di mare e di quantificare i sedimenti inquinanti in due delle 24 aree sottocontrollo. A Porto Marghera sono presenti 2 milioni di metri cubi di sedimenti, a Pitelli ben 6 milioni di metri cubi di cui un milione ad alto impatto ambientale, Augusta con i suo circa 18 milioni di metri cubi di sedimenti rappresenta un record su cui bisogna riflettere a lungo prima di iniziare una eventuale rimozione con il classico dragaggio, si rischia infatti di mettere in circolo una miriade di sostanze tossiche depositate nell'arco di mezzo secolo. Una sfida importante per cui non puďż˝ esserci spazio per errori.